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Lettere: Hiragana, Katakana e Kanji

2025-08-19 Giapponese
Illustrazione di Sakura che indica una lavagna con hiragana, katakana e kanji in un'aula giapponese

Il sistema di scrittura giapponese si basa sulla combinazione di caratteri cinesi (kanji) con due sillabari: hiragana e katakana. L’hiragana viene utilizzato per trascrivere parole e nomi giapponesi, mentre il katakana viene usato per parole e nomi di origine straniera. Ad esempio, i termini provenienti da altri paesi si scrivono in katakana, come:

Esempi
kana rōmaji significato
コーヒー kōhī caffè
サッカー sakkā calcio
ジャズ jazu jazz

Esiste anche un sistema di trascrizione del giapponese nell’alfabeto latino chiamato rōmaji (lettere romanizzate), che consente di rappresentare la fonetica giapponese in modo accessibile agli stranieri.

Origine dei kanji

Prima del IV secolo, il giapponese non disponeva di un proprio sistema di scrittura. Fu a partire da quel secolo che i caratteri cinesi e il sistema di scrittura cinese furono introdotti in Giappone. I kanji arrivarono principalmente attraverso testi buddhisti scritti in cinese, la cui scrittura fu adattata per trascriverli.

Il termine “kanji” significa letteralmente “caratteri della dinastia Han della Cina” (206 a.C. – 220 d.C.). Attualmente esiste un elenco ufficiale di 2136 caratteri, conosciuti come “Jōyō kanji” (caratteri di uso comune). Tra questi, gli studenti giapponesi imparano:

• 1006 kanji durante la scuola primaria (tra i 6 e i 12 anni)
• 1130 kanji durante la scuola secondaria (tra i 13 e i 15 anni)

Questo apprendimento è obbligatorio nel programma scolastico.

On’yomi e Kun’yomi dei kanji

Uno stesso kanji può avere più di una pronuncia, che si suddividono in due categorie:

• On’yomi (lettura cinese): deriva dalla pronuncia originale cinese del carattere.
• Kun’yomi (lettura giapponese): corrisponde alla parola giapponese già esistente associata al kanji, mantenendone il significato.

Ad esempio, il kanji 山 (montagna) si legge:

Esempi
kanji pronuncia
富士山 "san" in on’yomi: Fujisan
"yama" in kun’yomi: yama

Origine di hiragana e katakana

Nel IX secolo, i giapponesi crearono un sistema chiamato Man’yōgana, che consisteva nell’usare i kanji esclusivamente per il loro suono, indipendentemente dal significato. Questo sistema rappresenta il primo passo verso la creazione dei sillabari hiragana e katakana.

• L’hiragana deriva da una forma corsiva e stilizzata dei kanji.
• Il katakana proviene da frammenti semplificati degli stessi kanji.

Entrambi i sillabari rappresentano gli stessi suoni e sono organizzati in una tabella chiamata “gojū-on” (五十音, “i 50 suoni”). Questa tabella è strutturata verticalmente in base alle vocali e orizzontalmente in base alle consonanti. Anche se viene chiamata “tabella dei 50 suoni”, in realtà contiene 46 caratteri sia in hiragana che in katakana.